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mercoledì 10 marzo 2010

Brrrrr!...Che freddo!!!


Ciao a tutti!...Il freddo e la neve non mi hanno lasciato scelta!....Il quadro di oggi é proprio in tema con il tempo atmosferico...brrrrrr!......
William Turner- Bufera di neve

Ecco per voi notizie riguardanti l'opera e un breve commento! Questo quadro realizzato nel 1812 dal pittore inglese é oggi conservato alla Tate di Londra. Qui la neve é trattata come tema simbolico e non come fedele riproduzione della realtà.Turner trae spunto da un episodio cui aveva assistito: nel 1810 era infatti stato testimone di una violenta tormenta di neve in campagna, in occasione della quale aveva tracciato uno schizzo veloce del fenomeno atmosferico. Per realizzare l’opera Turner consulta anche le più antiche descrizioni della marcia dell’esercito cartaginese guidato da Annibale nel 218 a.C. Ciò che immediatamente cattura l'occhio dell'osservatore é un'onda nella quale sono fusi i turbini di neve e nuvole in tempesta . Emerge una massa di densi vapori. I neri, grigi e i bianchi formano una pesante cortina atmosferica, che il pallido sole non riesce a penetrare. Solo in lontananza una luce tremolante rivela una valle che si perde all'orizzonte. La forza terribile e oscura della natura sembra rendere tutto più instabile e incerto.

Guardando questo quadro penso che si riesca a capire come la pittura possa rendere in maniera così vitale la forza della natura della quale noi, "topi di città" forse avrebbe detto Orazio, difficilmente ci accorgiamo!... In questi giorni la natura si è imposta e il freddo gelido è piombato, insieme alla neve su Firenze... non avrei mai pensato che il 10 marzo potesse nevicare a Firenze... Odio il freddo e tutti i problemi che invadono una città bloccata dalla neve!... Quando la natura si fa sentire con la sua anima ribelle, riusciamo solo a fuggire o con una indole innata apprezziamo le sue manifestazioni, capendo quanto sia complementare a noi?!... Penso che l'uomo ormai abbia poche speranze!... Abbiamo costruito intorno a noi un habitat artificiale che scherma il rapporto dialettico e continuo che dovrebbe instaurarsi con la natura, definita da Blaise Pascal " una sfera infinita il cui centro è ovunque e la cui circonferenza non è in nessun luogo".

Bi






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