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domenica 14 marzo 2010

.....Pronto in tavolaaa!!!



Ciao a tutti!

Dal 13 Marzo a Firenze, alla Stazione Leopolda, si sta svolgendo “TASTE, salone della diversità del gusto”; terminerà domani 15 marzo.

E’ un appuntamento enogastronomico, una vetrina di aziende italiane di nicchia selezionate da una giuria di intenditori, guidata dal gastronauta Davide Paolini.

Questo viaggio culinario non é circoscritto solo alla stazione Leopolda , si estende a tutta la città!...Da ieri infatti Firenze partecipa attiva alla fiera con eventi, degustazioni, lezioni di cucina, happy hour e cene d’autore in diversi locali....Gli eventi che avvengono al di fuori della Stazione Leopolda sono stati riuniti nel programma dal titolo “Fuori di Taste”.

Questa fiera prevede un Tastetour di degustazioni a

ll’interno della Leopolda; sono stati allestiti anche un Taste shop e un Taste Tools dove é possibile acquistare ciò che vi ha fatto più gola e nel secondo attrezzature professionali per cucina.

Qui allego il link del sito della manifestazione dove sono presenti le principali informazioni e l’illustarzione dell’intero programma!

http://www.pittimmagine.com/it/fiere/taste/index.php

Le degustazioni offriranno la possibilità di assaggiare i migliori prodotti della cucina italiana.

Ho voluto parlarvi di questo evento non solo perchè importante e certamente remunerativo per la nostra città ma anche per sottolineare quanto é complesso e vasto il mondo dell’arte, deformabile e permeabile a molte dimensioni, anche alla cucina!

Se consideriamo la cucina e il cibo, come in questo caso, sin dall’antichità sono stati considerati un’arte; Seneca fa riferimento all’arte culinaria nella sua requisitoria contro il malcostume romano, nella “Consolatio ad Helviam matrem” (parag.10). Parla di Apicio, presunto autore di un ricettario dal titolo “De re coquinaria” in 10 libri,che tratta la preparazione di selvaggina e altri cibi. Seneca descrive Apicio come professore di una discipli

na, un’arte nuova, la cucina.

Seneca da una interpretazione negativa della cucina, una delle manifestazioni della corruzione e degli eccessi della società romana del suo tempo...nonostante tutto però descrive la cucin

a come “scientia”!

La cucina può essere considerata arte secondo voi?!......Certamente rappresenta un piacere per i nostri palati!

Credo che il cibo e la cucina possano essere interpretati in molti modi, e soprattutto possiamo dare loro diversi significati!

L’arte come sempre ci aiuta.....ecco una interpretazione del cibo,la definirei agli antipodi di “Taste”!....Questo per mostrarvi la varietà e la ricchezza delle interpretazioni che si possono dare alle cose.....Un consiglio!... Mai vedere il mondo che ci sta intorno da un unico punto di vista.....Così tutto il divertimento svanisce!......Ecco il quadro del giorno!



Vincent Van Gogh - I mangiatori di patate


Questa opera risale al 1885, fu dipinta a Neunen , in Olanda , dove vivevano i genitori del celebre artista.

E’ illustrata in una lettera scritta da Van Gogh al fratello Teo il 30 aprile 1885:

“Ho cercato di sottolineare come questa gente che mangia patate, al lume di una lampada, ha zappato la terra con le stesse mani che ora protende nel piatto, e quindi parlo di lavoro manuale e di come essi si siano onestamente guadagnati il cibo.Ho voluto rendere l’idea di un modo di vivere che é del tutto diverso dal nostro di gente civile.Quindi non sono per nulla convinto che debba piacere a tutti o che tutti lo ammirino subito. [...]”

Dalla lettera si ricavano anche alcune notizie importanti sulla realizzazione dell’opera: l’artista condusse antecedenti studi di mani e teste durante tutto l’inverno,inoltre volle scegliere una cornice dorata, senza la quale il quadro non poteva essere visto, perchè non sarebbe “spiccato” bene su uno sfondo scuro e neppure su uno opaco.

La luce proviene dall’alto e colpisce soltanto alcune parti della stanza,provocando contrasti chiaroscurali e accentuando la caratterizzazione dei volti, delle mani nodose, degli abiti,con una deformazione che vuole indicare la continua fatica fisica di chi ha consumato, giorno dopo giorno, anno dopo anno, la propria vita nel lavoro dei campi, all’aria aperta,sotto il cocente sole estivo o nel freddo invernale.

Gli intenti sociali dell’opera sono evidenti, derivata anche dalla passione dell’artista per il realismo di Millet.

L’arte coinvolge diversi mondi e allo stesso tempo permette di creare tanti sottoinsiemi interpretativi di sottoinsiemi che a loro volta la costituiscono. Arte: patrimonio che alimenta la nostra vita e che allo stesso tempo é alimentato dalla nostra vita!....Ci fa vivere sempre infiniti punti di vista che arricchiscono e allargano i nostri orizzonti....Ci permette di acquisire nuovi strumenti per affrontare la vita!

Alla prossima!

Bi




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